Friday 16 October 2015

Corea by Klaudette

COREA DEL SUD

Maggio - Giugno 2015


Siccome ho riscontrato che non è facile trovare abbastanza informazioni per organizzare un viaggio e che soprattutto in italiano le informazioni scarseggiano ho pensato di condividere qualche informazione pratica sulla Corea del Sud in base alla mia esperienza di una decina di giorni tra Maggio e Giungo 2015.
Innanzitutto posso rassicurarvi dicendo che l’ho trovata una nazione molto sicura anche viaggiando da sola, l’unico problema è la barriera linguistica poiché poche persone, inclusi i giovani, parlano inglese né sono molte le indicazioni in inglese né con i nostri caratteri. Nonostante ciò si riesce a visitare e apprezzare. Ho incontrato persone fantastiche che, nonostante le difficoltà della lingua, sono state disponibili e mi hanno  aiutato in molti modi.
Mezzi pubblici
Viaggiare tra una città e l'altra con gli autobus è nel complesso una cosa assolutamente fattibile anche senza conoscere un solo carattere coreano. Ci vuole un po' di pazienza e non bisogna essere di fretta, ma posso dire di aver avuto nessun grave problema. Conviene scegliere alloggi facilmente raggiungibili a piedi dalla stazione o da posti turistici perché muoversi con i bus urbani è più complicato senza conoscere la lingua. Anche il taxi non è una soluzione ottimale poiché, a meno che non sia un luogo che conoscono, non riescono facilmente ad individuarlo dalle indicazioni presenti sulle prenotazione siccome in Corea come in Giappone solo le strade principali hanno dei nomi. Pertanto è più importante avere il contatto telefonico della guesthouse poiché solitamente i tassisti telefonano per avere direzioni. I taxi non sono cari, ma considerando che si paga a tassametro e anche il tempo che impiegano per trovare le indicazioni non sempre sono economici.
Consiglio vivamente di acquistare la T-money, una scheda magnetica ricaricabile per i mezzi pubblici a Seoul e molte altre città; permette di evitare di dover avere sempre i soldi a portata di mano e anche un piccolo risparmio che molto probabilmente alla fine fa ammortizzare il suo basso costo (2500won). Mi raccomando però, come indicato sul sito, di passarla in ingresso ed in uscita dal mezzo pubblico.
Nella maggior parte delle stazioni degli autobus in cui sono stata c'è Free Wi-Fi, come in tutti gli ostelli/guesthouse e in qualche altro luogo pubblico.
Altrettanto spesso, ma non sempre (vedi Jeonju) un ufficio di turismo è presente nella o vicino alla stazione degli autobus/treni,  lì nel 99,9% dei casi parlano inglese o cmq lo capiscono e riescono a dare le informazioni.

Molti siti sono solamente in coreano per cui ho trovato molto utile la funzione di Chrome che permette di tradurre online intere pagine e poter navigare. E’ utile per reperire informazioni sugli autobus e gli orari per esempio.

Altra informazione pratica, magari utile per che viaggia con lo zaino in spalla, è che bagnoschiuma, shampoo, balsamo e dentifricio e anche le pantofole e ciabatte per la doccia sono largamente diffusi nelle guesthouse/ostelli anche quelli con bagno in comune, per cui se non avete esigenze particolari e volete ridurre il peso da portare potete evitarli.

Confermo che bisogna togliersi le scarpe in tutti i posti privati e alcuni di quelli pubblici per cui sono molto comode delle scarpe senza lacci o comunque facili da sfilare.

1. Tempio Guinsa - templestay experience
Per quanto riguarda l’alloggio ho organizzato dall’Italia comunicanco via email in inglese con un monaco che parlava abbastanza bene. Mi ha fornito anche le informazioni pratiche necessarie per il viaggio per e da Guinsa. Partendo da Seoul c’è un comodo autobus diretto dalla stazione Dong Seoul. Purtroppo non ho potuto acquistare il biglietto dell’autobus in anticipo, molto consigliato soprattutto durante il week end e nei periodi di maggiore affollamento,  poiché il sito (solo in coreano) non accettava più carte di credito straniere. Quindi il giorno stesso che sono arrivata a Seoul sono andata alla stazione di Dong Seoul dove ho acquistato il biglietto per il giorno successivo.
L'esperienza comincia verso la fine del viaggio in bus da Dong Seoul. Infatti, poco dopo la fermata a Danyang l'unica signora rimasta sul bus oltre me mi fa capire (parla solo coreano, così come l’autista) che dobbiamo scendere dal bus, io dopo un attimo di perplessità la seguo anche se la fermata non mi sembra coincidere con le indicazioni ricevute. Mi porta ad un altro piccolo bus che sta partendo, ma dai segni che fa l'autista è chiaro che non è propenso a farci salire e indica un collega che però a sua volta ci indica il bus. Non capisco ovviamente nulla degli scambi verbali che la signora ha con autista e collega, poi sembra che l'autista sia disposto a lasciar salire la signora, ma non me, forse per il mio zaino ingombrante e l’alto numero di passeggeri già presenti, ma alla fine la signora lo convince e saliamo su  questo piccolo bus pieno di  turisti coreani, Alla fine ci lascia in quella che poi ho scoperto essere lo stazionamento degli autobus di Guinsa, dove sarei dovuta arrivare con il primo autobus; probabilmente considerando che eravamo solo due passeggeri il bus da Seoul ha pensato di risparmiarsi un po' di strada. 
Allo stazionamento oltre alla biglietteria c'è un piccolo negozio di alimentari, dove consiglio di acquistare qualcosa perché il cibo offerto al tempio potrebbe non essere di gradimento. Dallo stazionamento bisogna salire 5-10 minuti fino all'edificio con le camere da letto dove si può lasciare lo zaino e proseguire per la registrazione nell’edificio un po’ più su dove si ritira l'uniforme ed eventualmente si paga. Io, infatti, ho chiesto di poter effettuare il pagamento in contanti sul posto perché l'alternativa era il bonifico che dall'estero comportava una commissione paragonabile all'importo della permanenza.
L'esperienza al tempio è molto interessante, il monaco che ci ha seguito in questo weekend è una donna molto piacevole, appassionata e che parla un buon inglese e cerca di coinvolgere tutti i partecipanti. Il programma, come mostrato nell'immagine, permette di sperimentare vari momenti della vita dei monaci, ma assolutamente nessuno di essi è obbligatorio. Si sta molto in gruppo e c’è molta apertura mentale per cui c’è davvero la possibilità di fare un’esperienza molto interessante senza nessun tipo di disagio.
Le camere sono per 5-6 persone dello stesso sesso con un bagno. Ci sono però anche dei bagni  comuni accessibili dal corridoio. La sistemazione è alla coreana con un materasso steso per terra, un piumino leggero e un piccolo cuscino.
Alla fine del soggiorno è prevista una bellissima passeggiata nei boschi del tempio e la cerimonia del tea che consiglio vivamente.
L’unico vero disagio è per il cibo, mediamente cattivo, tra l’altro tutti e tre i pasti della giornata sono assolutamente uguali con riso e una serie di cibi vegetariani piccanti, ma non abbiate pregiudizi e sperimentate! 




2. Danyang Di ritorno da Guinsa non c’è stata la possibilità di andare direttamente a Gyeongju a meno di saltare la cerimonia del tea; pertanto, mi sono recata a Danyang con il bus e sono rimasta una giornata, alloggiando presso Rio 127 Guesthouse. E’ un posto carino con un cafè al pian terreno che affaccia sul fiume e offre piacevoli bevande. Hanno anche dei tavolini all'esterno dove è gradevole trattenersi. La sistemazione è molto ben tenuta, familiare e accogliente e molto pulita. Le camere sono doppie, ma è possibile pagare il letto e dividere la camera con un altro eventuale ospite (nel mio caso non c’erano altri ospiti). Buona la posizione, vicina alla stazione degli autobus, il centro e l'ufficio turistico, anche se in realtà la città è piccola e percorribile a piedi. I proprietari sono estremamente gentile in pieno stile coreano, ma non parlano inglese, quindi all'occorrenza chiamano la figlia che fa da interprete e con la quale immagino, quindi, ho dialogato via email per la prenotazione.
La città è carina tra il fiume e le montagne, però non offre molto per cui consiglio per quanto possibile, di organizzare il viaggio in modo da limitare la permanenza a due/tre ore. Purtroppo però i collegamenti (treno) x Gyengju sono solo due al giorno (10.30 e 00.20).
Non essendo un posto turistico è ancora più difficile trovare qualcuno che parli inglese. Alla stazione degli autobus per esempio non capivano la mia richiesta di info sulla guesthouse, ma quando ho chiesto dell'ufficio turistico sono stati così gentili da telefonare all’ufficio di turismo e così ho avuto direttamente da loro le indicazioni via telefono. Questa è una delle tante prove che sono estremamente gentili e disponibili verso i turisti nonostante la barriera linguistica.
La stazione ferroviaria è raggiungibile in 25 min dall'acquario (centro città) con un bus urbano spendendo 1300won, neanche a dirlo l'autista non parla inglese per cui è essenziale potergli mostrare la scritta della stazione in coreano (io avevo il foglio con gli orari fornitomi dall'ufficio turistico), in alternativa basta cercare in internet e fare uno screenshot. Dalla fermata del bus la stazione non è visibile (a me è stata indicata la fermata dall’autista), ma dista pochi minuti a piedi. Io ho acquistato il biglietto del treno il giorno prima tramite il sito internet, che è ben fatto e dove è possibile pagare con carta di credito estera e ritirare il biglietto in un ufficio korail alla stazione appunto. Al momento dell’acquisto si inseriscono i dati del passaporto e con quello si effettua il ritiro. Io avevo fatto un errore nell'inserire il numero di passaporto, ma credo non sia stato proprio controllato per cui credo che sia importante solo la corrispondenza del nome sul passaporto e quello inserito al momento dell’acquisto.
Alla stazione non c'è nulla a parte la biglietteria, una sala d'attesa con televisione e distributore d'acqua e le toilette, nessun bar, gs25 o altro esercizio commerciale, mentre sono disponibili molti taxi all'uscita.


3. Gyeongju
Bulguk-sa è a 15 minuti di autobus da Gyengju città (bus numero 10,11,700), un posto piacevole, ma non mi ha impressionato particolarmente. C'è un tour in inglese gratuito che rende un po’ più interessante il luogo.
Ho alloggiato presso Coolzaan che è un posto che consiglio senza remore. La posizione è fantastica, in una zona ricca di ristorantini e negozietti. Inoltre è ottimamente servita dagli autobus, sia per andare a Bulguk-sa che il bus terminal, mentre la stazione ferroviaria è raggiungibile a piedi. Le camere sono grandi, ma da 8 e immagino che i bagni possano essere un po’ affollati se tutte le camere sono occupate, ma è anche un posto molto accogliente e piacevole. L’asciugamano, shampoo, doccia schiuma e dentifricio sono forniti gratuitamente. La proprietaria è una delle persone più gentili, disponibili e piacevoli che abbia incontrato e devo dire che qui in Corea sono tutti molto gentili e disponibili. Lei parla un buon inglese e mi ha aiutato a pianificare gli spostamenti dei giorni successivi, dandomi suggerimenti e traducendo per me da siti coreani. Grazie a lei ho potuto acquistare online il biglietto del ferry x Jeju (da Wando)  sul sito che è solo in Coreano. Inoltre, tramite le sue informazioni ho scoperto l’esistenza di un economico bus da Gwangju che dovrebbe portare al porto di Wando, anche se in realtà c’è da fare un lungo percorso a piedi (o in taxi, se uno vuole). Inoltre grazie ai suoi suggerimenti e
ricerche sono andata a visitare la foresta di bamboo vicino Gwangju (che non offre nulla come città) a Damyang, che non credevo una gita possibile in giornata.
Siccome quello che manca un po’ in internet rispetto ad altre destinazioni sono informazioni sugli spostamenti e le località, avere qualche consiglio e indicazione da una persona del posto è stato fantastico. 
Il tumuli park è un parco in cui può essere piacevole fare una passeggiata con il bel tempo, ma non merita una visita ad hoc secondo me. Ci sono queste piccole colline che sono le tombe dei monarchi del periodo Sylla.


4. Jeonju Jeonju purtroppo è stata un gran delusione. E’ rinomata per avere il più grande villaggio di hank (tipici edifici coreani), purtroppo però è diventato un ambiente estremamente turistico. Tutte o quasi  le hanok sono diventate negozi o guest-house, non posso dire nulla sulle seconde, ma le prime hanno perso tutto il fascino che un edificio tipico potrebbe avere né si riesce ad apprezzare la struttura interna che dovrebbe essere tipica. Ormai è solo un insieme di negozi prevalentemente di souvenir, alcuni molto belli e d’artigianato locale, e di street food. Forse io mi aspettavo altro e non sono riuscita a cogliere la bellezza del posto o si è terribilmente trasformato per diventare una specie di parco tematico.  
Contrasta molto una bella chiesa cattolica in tutt’altro stile.
Per quanto riguarda l’alloggio sono stata in una guest house molto moderna e carina con staff, come al solito, molto gentile. Si può raggiungere a piedi il villaggio (Maeul) facendo una piacevole passeggiata. Per raggiungere il bus terminal c’è un comodo autobus con fermata vicino alla guest house.
 
 


5. Gwangju  
Appena arrivata ho lasciato lo zaino in ostello e sono andata a visitare Juknokwon, la foresta (letteralmente giardino) di bamboo, prendendo l’autobus (311, 2900won) che dal terminal degli autobus di Gwangju porta a Damyang. Juknokwon che è un posto molto piacevole che consiglio di visitare. I panorami più belli sono nella prima metà del percorso, secondo me conviene continuare un altro po' oltre il punto dedicato alla serie tv, dov'è anche il parco con gli attrezzi ginnici  e poi tornare indietro. Per quanto riguarda l’alloggio, OxbloodK è una sistemazione molto semplice, la struttura è un po' vecchia e squallida, le camere sono meglio di quel che ci si aspetta dopo aver visto i corridoi vecchi e trascurati, ma nulla di che. Inoltre la pulizia lascia un po' a desiderare soprattutto rispetto agli standard degli altri ostelli in Corea. Però la posizione vicino la stazione degli autobus è buona con una serie di ristorantini in zona, anche se la zona è un po' trascurata. L'accoglienza come sempre è il punto di forza, molta gentilezza e disponibilità contraddistinguono lo staff. Inoltre c'è una cucina molto attrezzata con anche degli alimenti disponibili (ramen, frutta, caffè, the, latte, succo, etc). Nel complesso non saprei se consigliarla o no, sicuramente non la sconsiglio.


6. Traghetto Wando Jeju
Un gruppo nella mia stanza giocava a qualcosa che sembra simile al poker a due carte e telesina, o forse un 7 e 1/2, ma con delle piccole tessere e puntando parecchi soldi.
Un'altra esperienza! Il tragitto dura 3 hr e il biglietto più economico (26000won) mi è sembrato la soluzione più ragionevole considerando la durata e l'orario (4pm) che non giustificavano secondo me l'esigenza di una cabina. La nave ha scala mobile all'interno, ma poi offre semplicemente grandi "stanze" vuote, come una piccola palestra da noi, all'ingresso delle piccole scaffalature per le scarpe e dei rettangoli marroni in alcuni angoli, che si sono rivelati essere dei cuscini. Le persone entrano nelle "stanze" levano le scarpe - pochi le ripongono negli scaffali - prendono un cuscino e si siedono o più spesso stendono a terra e si addormentano!
 

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